venerdì 13 dicembre 2013


Non so a quante e’ capitato ma, quando ero incinta qui in Irlanda e mi recavo all’ospedale per le varie visite, molto spesso vedevo mamme in attesa nel giardino fuori la struttura che fumavano tranquillamente; a volte vedevo prima la loro pancia e poi il resto, quindi parlo di donne anche in stato avanzato di gravidanza. 
Non riesco a condannare questa loro scelta perche’ i motivi dietro possono essere tanti, a partire da una semplice dipendenza…quello che piu’ mi ha colpita e’ stato l’atteggiamento del personale sanitario nei confronti di questo tema: “ signora, e’ sconsigliato fumare ma, se deve, almeno diminuisca un po’. L’importante e’ non bere alcool, lo elimini completamente”.
Ora, a tutti sono noti gli effetti nocivi dell’alcool, sia in gravidanza che non…ma perche’ per il fumo non e’ lo stesso? Non mi voglio soffermare sui danni da fumo perche’ li conosciamo tutti ma sono rimasta davvero sorpresa. Forse la dipendenza da fumo e’ piu’ forte di quella da alcool e quindi rinunciare di punto in bianco potrebbe rendere la donna troppo nervosa o persino depressa?  Alla prima visita in ospedale, in genere intorno al terzo mese di gravidanza, ti riempiono di libri da leggere e molti sono inerenti al supporto che i vari centri medici possono darti per non farti bere quando in dolce attesa…e c’e’ un solo capitolino di esattamente 10 righe sulla rivista “maternity” che ti informa che ci sono centri che ti danno supporto gratuito per farti diminuire o smettere di fumare.
All’inizio pensavo fosse una questione unicamente di cultura: e’ risaputo che nei paesi del nord l’abuso di alcool e’ diventata una piaga sociale, ed io vivendo in uno di questi paesi posso confermare che e’ esattamente cosi, in linea generale. Fa parte della cultura di questi posti, andarne a ricercarne le origini ora sarebbe troppo complesso; col passare del tempo la tesi della cultura dell’europa del nord e’ andata un po’ scemando…ci sono dati scientifici che confermano i danni che il fumo provoca in madre e figlio, sia il fumo attivo che quello passivo; sono state fatte ricerche, studi su bimbi nati da donne fumatrici e su quelli di donne non fumatrici, se ci si fa un giro sul web il materiale e' enorme.
Sono dati reali…se questo non cambia la cultura di un popolo, molto comprensibile, dovrebbe pero’ cambiare come i medici affrontano l’argomento. 
Una mia amica che vive in Francia mi raccontava che notava la stessa cosa li da lei, donne in gravidanza che fumavano e medici che non premevano sull’argomento. 
Sono ancora molto sorpresa da tutto cio’ e mi piacerebbe sapere come affrontano l’argomento “fumo in gravidanza" negli altri Paesi!
 


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