Partendo
da una richiesta fatta da mamma Silvia sulla nostra pagina Fb, ho deciso di
andare più a fondo sull’argomento vaccinazioni. Il tema è davvero delicato ed i
pareri in merito, scientifici e non, sono tantissimi.
Ma cos’è il vaccino e
a cosa serve?
Come esempio capiamo come funziona il vaccino contro il morbillo, la parotite, la rosolia e la varicella. Questi vaccini usano l’attenuazione dei virus: i virus vengono indeboliti cosicchè, una volta inseriti nell’organismo, si riproducono circa una 20ina di volte e non migliaia come fanno quelli naturali. Il risultato è che l’introduzione nell’organismo di questi virus attenuati attiva la risposta immunitaria del corpo ma, contemporaneamente, la loro scarsa riproduzione non è in grado di causare la malattia. L’organismo a questo punto ha prodotto degli anticorpi in grado di proteggerlo dall’attacco di quegli antigeni per tutta la vita.
Si capisce quindi che se ci sono più persone in grado di difendersi da una data malattia, ci saranno anche meno persone in grado di contagiare gli altri. Questo è ciò che ricade nell’ETICA del vaccino: proteggere se stessi ed il resto della popolazione mondiale; si, mondiale, se pensiamo alle migrazioni di questi tempi o anche solo alla facilità con cui si viaggia all around the world! La chiamano anche herd immunity.
La conseguente sempre più scarsa circolazione di alcune malattie porta anche alla sua eliminazione, ed un esempio è il vaiolo.
Il sito del Ministero della Salute in Italia, cosi come tutti i siti degli altri Paesi Europei, evidenzia l’importanza del vaccino, specialmente nei neonati; si parla di vaccinazioni obbligatorie e vaccinazioni consigliate, tutte seguono prassi simili in tutti i Paesi d’Europa. Il vaccino viene indicato non solo come dovere del cittadino ma, soprattutto, come diritto, ed è per questo che è gratuito.
In Irlanda, per fare un esempio a me più vicino, alla nascita del bimbo, l’ospedale ti consegna un passaporto delle vaccinazioni da utilizzare ad ogni appuntamento del bimbo, un libricino in cui si spiega la fondamentale importanza delle vaccinazioni nei neonati ed addirittura uno sticker di quelli da attaccare al frigo con età del bimbo, relativa vaccinazione ed ente che lo eroga (in genere il dottore di famiglia, il GP). E se non ti presenti puntualmente ti chiamano o ti inviano una lettera a casa. Non c’è molto una politica dello scegliere, in realtà...o meglio, certo puoi scegliere di vaccinare o no tuo figlio, ma la pressione che senti addosso, nel caso in cui non sei super extra mega sicura della scelta fatta, è tanta. Confrontandomi con alcune mamme in italia capisco che la divulgazione delle informazioni c’è davvero ovunque anche se poi magari si è lasciati un pochino più da soli nel decidere. Ma questo poi è un altro argomento.
Allora, se il vaccino è cosi importante per i neonati cosa sono tutte quelle storie sui danni causati dal vaccino? E, soprattutto, perchè se il sito del Ministero della Salute promuove cosi fortemente la sua importanza poi il suo Ministro Beatrice Lorenzin riferisce, l’11 settembre 2013, dall'Aula di Montecitorio, che ci sono iniziative intraprese dal Ministero a favore dei cittadini infettati da emoderivati, trasfusioni e vaccinazioni, anche in riferimento alla recente sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo?!
Si, ok, il vaccino è un farmaco fondamentalmente ed in quanto tale ha in se’ delle controindicazioni. Ma questo non basta a noi genitori, diciamolo...alcuni vaccini sono obbligatori e come tali devono essere sicuri. Non ci sono ne’ se ne’ ma. Per noi genitori.
Per non parlare del dilagare di casi che sembrano legare il vaccino (si parla in particolare di quello del 12mo mese) all’insorgere dell’autismo, uno tra tutti, quello recente della famiglia Palazzolo di Palermo.
Riporto qui il racconto de “Il fatto Quotidiano” :
“Nel
2000 nasce il figlio del signor Antonio Palazzolo, che viene regolarmente
vaccinato con tutte le vaccinazioni previste dal protocollo in vigore in Italia
(e i molti Paesi del mondo). Il bambino, dopo i vaccini, ha la febbre alta e
viene ricoverato per convulsioni febbrili, un’evenienza purtroppo possibile nei
piccoli in presenza di temperatura corporea elevata ma che, nella maggior parte
dei casi, è una condizione benigna: con la crescita il sistema nervoso diventa
meno sensibile e il sintomo scompare. Una piccola percentuale di bambini
sviluppa invece una epilessia vera e propria. Il figlio del signor Palazzolo,
però, comincia a manifestare, qualche anno dopo, sintomi di regressione delle
abilità acquisite, specie nel linguaggio, e poco dopo viene diagnosticato come
autistico.
I genitori vanno su Internet e trovano molto materiale a
sostegno del nesso tra i vaccini (in particolare quello contro il morbillo,
parotite e rosolia) e l’insorgenza di autismo”.Cerco anche io sul web...milioni, che dico, miliardi di notizie, allarmi etc etc
Ma perchè questo nesso? E’ davvero possibile? Quali sono gli studi scientifici alla base?
E mi imbatto in un interessante articolo di cui non ricordo l’autore ma che recita:
" Nel
1998 la rivista medica Lancet pubblica uno studio del medico britannico Andrew Wakefield che,
analizzando le cartelle cliniche di 12 bambini autistici stabilisce un nesso di
causa-effetto tra vaccini, disturbi intestinali e autismo. Già sei anni dopo,
nel 2004, il giornalista del Sunday Times Brian Deer svela
i conflitti di interesse economici dietro la ricerca di Wakefield e avanza
dubbi sulla sua scientificità, ma siccome è un giornalista (!) la comunità
scientifica non lo prende sul serio. Deer impiega altri sei anni, e investe
tempo e denaro nella ricerca certosina delle cartelle cliniche all’origine
dello studio, arrivando nel gennaio 2011 a pubblicare una controanalisi
scientifica sulla rivista medica British Medical Journal:
in pratica dimostra che Wakefield ha portato avanti una vera e propria frode
scientifica, falsificando i dati, con l’idea di metter su un mercato di test
diagnostici per le cause di autismo.
Il danno
però è fatto: il web pullula di siti complottisti che continuano a citare
lo studio nel frattempo ritrattato da Lancet, mentre Wakefield stesso è stato
radiato dall’albo dei medici nel 2010.
Non solo: nel marzo 2013 viene
pubblicata sul Journal of
Pediatrics un’altra grande ricerca condotta da Frank Di Stefano dei
CDC di Atalanta, su oltre 1000 bambini con e senza autismo. In questo caso non
vengono considerati solo i cicli vaccinali ai quali i piccoli sono stati
sottoposti, ma vengono anche contati gli antigeni a cui sono stati esposti
(cioè il numero di elementi potenzialmente immunizzanti e quindi legati
all’attivazione del sistema immunitario). Ne consegue che non solo non vi è un
nesso tra la pratica della vaccinazione, i suoi tempi e le sue modalità e
l’insorgenza di autismo, ma non c’è nemmeno un nesso tra numero di antigeni e
insorgenza della malattia. In sostanza, viene negata persino la possibile base
immunologica del nesso di causalità. “
Nel caso
della famiglia di Palermo si è parlato anche dei metalli pesanti...storia
lunga...diciamo solo che molti studi hanno invece appurato che i bimbi che sono
stati vaccinati con prodotti contenenti tiomersale, il composto a base di
mercurio, hanno lo stesso tasso di autismo di quelli vaccinati con prodotti
senza tiomersale. Una prova ancora più forte viene dalla costatazione che, dopo
il bando del mercurio dai vaccini nel 2002 il tasso di autismo è rimasto
invariato, quando non è invece aumentato.
È vero sembra
che nei bimbi con autismo ci sia una concentrazione di metalli pesanti piu’
elevata ma questo non giustifica l’origine dai vaccini.
Perche’
allora in Italia il tribunale ha dato ragione alla famiglia Palazzolo? Discorso
ampissimo: autonomia dei giudici, scarse relazioni tra tribunali e prove
scientifiche etc etc etc Si traduce tutto in una parola:INTERESSI.
E CHE
VUOI CHE LA POLITICA NON CI SI METTA IN MEZZO? Scende in piazza Beppe Grillo
(che non mi pare abbia una laurea in medicina o simili) a sostegno della
famiglia di Palermo...che, per carita’ dovrebbe comunque essere sostenuta, ma
per la situazione in cui si e’ trovata e non per cercare consensi popolari!
Ed
intanto la malinformazione genera allarmismo e chi ci va di mezzo sono sempre
loro, i bambini.
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